Consigli pratici per il servizio dei ministranti: dal crocifero al turiferario Approfondimenti e Formazione

Alcuni consigli pratici per svolgere al meglio il proprio servizio nelle celebrazioni.

Crocifero e candelieri: come svolgere al meglio questo compito?

1. Il crocifero ideale dovrebbe essere il più grande tra i ministranti: deve essere sicuramente qualcuno che per la sua altezza e forza è nella condizione di mantenere la croce ben visibile in alto. Passando dalla sacrestia alla chiesa si dovrebbe inclinare la croce perché non urti contro la porta, poi quando comincia la processione d’ingresso o dalla porta della chiesa, la croce va tenuta ben verticale e alta quanto basta. Il lato della croce con la rappresentazione di Cristo va sempre avanti.

2. I ceroferari che portano i candelieri vanno accanto alla croce. Portano i candelieri o con entrambe le mani davanti al corpo o solo con la rispettiva parte esterna accanto al corpo. Dipende dal tipo di candelieri che si usano.

3. Croce e candelieri si fermano ad una distanza adeguata davanti all’altare oppure in un altro luogo adatto a seconda di come si svolge la processione d’ingresso. Al momento concordato con il cerimoniere si pone la croce astile nel suo supporto. Le candele sono posizionate accanto alla croce. Se c’è un altra grande croce nella zona dell’altare, la croce processionale si porta nella sacrestia e i candelieri vengono posizionati, secondo il senso liturgico, in un altro luogo.

Quali trucchi per l’uso dell’incenso?

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La navicella è il contenitore di incenso con un cucchiaino per l’incenso da mettere sul carbone. Per chi fa il turibolo sa bene che ci sono in ogni comunità diverse consuetudini. Ci sono però alcuni trucchi comuni che si possono fare ovunque, se si vuole fare tutto al meglio.

 

Lasciate che il coperchio del turibolo sempre leggermente aperto per fare scorrere l’aria e quindi favorire la sua funzione, ma anche perchè così non si depositi col tempo sul coperchio del turibolo del materiale che lo ostruisce.
Non aspettare troppo a lungo prima di svuotare il carbone dal turibolo, altrimenti si creano depositi dannosi.
• L’incenso non è senza rischi! La brace riscalda fino a 800° C. La cenere che si forma ha ancora 300-400° C. Quindi cerchiamo di avere cura e prudenza per evitare di danneggiare gli indumenti e arredi. L’incensiere/turibolo va usato con la il suo contenitore interno dove si pongono i carboni.
Il turibolo va pulito! Nel tempo ci può essere l’intasamento dei fori attraverso i quali l’aria è destinata a scorrere. Il turibolo così rischia di non funzionare bene. Usa nella pulizia oggetti non appuntiti, quali cacciaviti o coltelli. Se i residui sono leggeri basta uusare un pennello o bastoncino di legno senza punte. Assicurarsi che le raffinate decorazioni non siano rovinate quando si pulisce il turibolo.
Pulire la navicella dell’incenso! I residui di incenso inutilizzabili si possono mettere in una scatola di sabbia e far bruciare in chiesa. L’acqua limpida non è appropriato usarla o solo in caso di emergenza, altrimenti c’è il rischio che il contenitore si arrugginisca col tempo. Se ci sono residui si può usare una spazzola metallica facendo attenzione.
Le carbonelle vanno conservate in un luogo asciutto e secco! Solo allora è garantito che si accendano rapidamente e non si sbriciolano. Se la sacrestia è troppo umida e ci sono confezioni di carbonelle parzialmente utilizzate in una scatola di plastica è meglio cercare un’altra posizione per evitare inconvenienti.
Spesso le carbonelle per l’incenso sono dotate di una curvatura: preoccupati di inserirle nel turibolo con la parte in cui è presente questa curva rivolta verso l’alto. Sono fatte così perché in tale maniera è più facile mettere i grani di incensi per l’infusione.
Usa una sola varietà di incenso! Ci sono diverse varietà di incenso. In alcuni negozi si possono acquistare diversi tipi di incenso con vari profumi. Così si può provare la varietà che più soddisfa. Gran parte della scelta è secondo il gusto personale. Mischiare tipi diversi di incenso non è bene. Nell’utilizzo poi può essere utile per dare un segno della diversità di celebrazioni cambiare la varietà. Non usare per esempio nelle esequie di un defunto lo stesso incenso che si usa a Pasqua o alla Messa o all’adorazione. Diventa un modo attraverso il segno del profumo dell’incenso per comunicare il senso della liturgia che si celebra.
• Conviene pulire e raschiare per bene la caldaia interna del turibolo prima che venga inserito un nuovo incenso!
Calcola bene i tempi per inserire le nuove carbonelle durante le celebrazioni: ad esempio nella messa prima del vangelo il momento più opportuno può essere poco prima dell’inizio della liturgia della parola in vista dell’incensazione dopo l’alleluia, e successivamente al momento del credo in vista dell’incensazione dell’offertorio. Il turibolo deve essere fumigante…quindi ben acceso.

Fonte: adatt. ministrantenportal