La preghiera/1 Approfondimenti e Formazione

«Prima mi capitava spesso di annoiarmi più facilmente o, se succedeva qualcosa di brutto, di essere parecchio giù. Da quando ho cominciato a pregare con il cuore, tenendo sempre più vivo il rapporto con Gesù, ho cominciato a guardare le cose in una luce nuova,avverto più gioia dentro di me e anche quando qualcosa va male, sento maggiormente che c’è  come una luce che non mi abbandona mai».

Sono le parole di Marco, anche lui ministrante, che ha voluto scriverci per condividere questa sua esperienza. Chissà quanti di noi fanno questa esperienza! E chissà quanti desiderano vivere al meglio il tempo della preghiera.

Ma cosa è la preghiera? Preghiera è “perdere tempo” con Dio.

Noi spesso pensiamo di dover riempire il nostro tempo di tante cose da fare e di tante attività per ammazzare la noia  e le nostre paure, anche perché è come se la realtà intorno a noi ci dicesse: «sei inutile se non tieni sempre impegnato il tuo tempo in maniera utile!».

La preghiera invece sembra come una cosa inutile! Come un perdere tempo, perché pensiamo sempre di dover fare, fare, fare… Eppure scopriremo, proprio come Marco, che questo tempo apparentemente “inutile” trasforma noi e incominciamo a vedere le cose con occhi nuovi.

Preghiera è stare con Dio, perdere tempo con Lui e per Lui. Possiamo affrontare ogni giornata con la certezza che è Dio a portare alla luce il frutto del nostro impegno e del nostro lavoro e che quindi non c’è bisogno di pensare che devo sempre tenere tutto sotto controllo o fare diecimila cose.

Preghiera è anche stare da soli con Dio: noi nella messa e in altri momenti della vita liturgica preghiamo insieme ad altri, ma abbiamo anche bisogno di stare da soli con Dio. Pregare insieme e pregare da soli sono due facce della stessa medaglia. Stare da soli con Dio ci allena al silenzio e all’ascolto vero. Molti sanno parlare, pochi ascoltare veramente! Senza silenzio le nostre parole non hanno un vero significato; senza ascoltare il parlare non produce effetto; senza staccarci dalle nostre attività di ogni giorno non sapremo mai essere veramente vicini a qualcuno. Gesù ci insegna il giusto equilibrio tra silenzio e parole, fra distanza e vicinanza, fra distacco e coinvolgimento… Se ne vuoi sapere di più leggi ad esempio Marco 1,32-39.

La preghiera ci allena ad avere un cuore grande, diceva una guida spirituale: «Pregare significa scendere con la mente nel cuore e lì rimanere davanti al volto del Signore, che è sempre presente e che vede tutto dentro te».

Questo allenamento ci fa diventare con il tempo sempre più liberi dalle gabbie dei nostri pensieri, dei nostri giudizi e pregiudizi, e anche da quelli degli altri. Guarisce, per mezzo dello Spirito Santo, il nostro cuore dalle ferite che magari abbiamo potuto ricevere.

Che dici? Vogliamo cominciare a curare l’allenamento della preghiera?

Come in tutti gli allenamenti bisogna prima fare un po’ di…riscaldamento! Senza riscaldamento rischiamo più facilmente “infortuni” e infruttuosità. Poi dopo si passa all’allenamento vero e proprio.

Trova anzitutto un luogo tranquillo dove poter pregare: la Chiesa, un angolo della tua stanza, il giardino di casa. Programma anche un momento della giornata in cui vuoi stare con Dio e vivere l’allenamento della preghiera.  Fatto questo cominciamo…

  • Allenare il silenzio: fare vuoto dentro di noi, svuotarci dei pensieri inutili per fare spazio all’azione discreta di Dio è la prima cosa importante! Gettare in lui ogni preoccupazione, perché sappiamo che Egli ha cura di noi. A Messa ci accorgiamo che magari non siamo allenati a questo, mentre è proprio in essa la cartina di tornasole del nostro rapporto con Dio. Alle volte imparare a stare in silenzio insieme a qualcun altro può essere utile: proviamo ad esempio a leggere un salmo o un brano del Vangelo insieme ad un amico, e poi proviamo a restare in silenzio insieme.
  • Fare spazio all’azione di Dio: quando stai cominciando a pregare invoca lo Spirito Santo, egli ti aiuta a fare spazio dentro di te per accogliere la Parola del Padre. Come fare? Puoi semplicemente invocare più volte dentro di te «Vieni Santo Spirito, manda a noi dal cielo un raggio della tua luce» oppure «Spirito Santo, illumina la mia mente e il mio cuore..»
  • Tenere fisso lo sguardo sulla parola di Dio:  Il centro della preghiera è Dio e le sue parole. Hai la Bibbia? Puoi ad esempio leggere un salmo o una sezione molto breve del Vangelo. Prendi semplicemente un passo e leggilo due o tre volte, mantenendo la tua mente concentrata sulle parole. Non farlo come se dovessi studiarlo o analizzarlo, semplicemente prova a rivivere quell’episodio, oppure concentrati su una parola o una frase del passo che senti è per te particolarmente significativa. Quando sei distratto, ritorna all’immagine o alla parola sulla quale ti sei concentrato. Dopo aver letto un passo della Scrittura, prendine una parte, in modo da poterla ripetere. Per esempio, prendi una frase molto breve come: «Sei tu, Signore, l’unico mio bene» oppure «Il Signore è il mio pastore». Per alcuni minuti di meditazione non fare assolutamente niente, ma ripeti questa frase che hai scelto, permetti a Dio di donare pace al tuo cuore e di scendere sempre più in profondità in te stesso.

Ti lascio ora questa storia

«Un falegname e il suo giovane apprendista stavano camminando insieme attraverso una foresta. Quando si imbatterono in un albero alto, grande, nodoso, vecchio, meraviglioso, il falegname domandò al suo apprendista:«Sai perché quest’albero è così alto, così grande, così nodoso, così vecchio e così meraviglioso?». L’apprendista guardò il maestro e disse: «No…perché?».  «Ebbene», rispose il falegname, «perché è inutile. Se fosse stato utile, sarebbe stato abbattuto molto tempo fa e usato per farne tavole e sedie, ma poiché è inutile ha potuto diventare così alto e così meraviglioso che ci si può sdraiare sotto la sua ombra e rilassarsi».