La preghiera/2 Approfondimenti e Formazione

Così come fissiamo dei momenti per mangiare, giocare, riposare, studiare o lavorare abbiamo bisogno anche di alcuni tempi regolari per pregare. Il cuore, nella Bibbia, è il termine usato per indicare non soltanto il muscolo cardiaco o la sede dei sentimenti ma anche la parte più profonda di ciascuna persona, lì dove abitano i suoi desideri più nascosti e carichi di bene e di gioia. Se la preghiera è l’allenamento del cuore, sappiamo bene che un buon allenamento per portare frutto deve essere regolare.

Cominciare la giornata

Il momento migliore per pregare è al mattino presto, poiché ci aiuta a vivere il resto della giornata in maniera più autentica e carica:

«Quando c’è la scuola durante l’anno – racconta Federico – ho imparato a mettere la sveglia dieci minuti prima rispetto a qualche tempo fa. Quel tempo in più lo impiego per “sintonizzare” la mia anima sulle frequenze giuste per vivere al meglio la giornata. Avendo solo una decina di minuti faccio così: scelgo un salmo e prego con questo salmo, poi nel dialogo con Gesù affido a Lui la giornata che sto per vivere chiedendogli di aiutarmi a mettere in pratica la sua Parola, di saper vedere in ogni persona una occasione per crescere e in ogni difficoltà un trampolino di lancio. Concludo con le parole del Padre Nostro e poi subito a fare colazione e via a scuola! Devo dire che da quando faccio così provo una senso di pace profonda e anche i miei compagni mi chiedono perché riesca a stare sempre su. In realtà io non me ne accorgo che “sto su”, si vede che è la presenza di Gesù in me che fa vedere il meglio».

Se non riuscissimo a trovare del tempo la mattina presto proviamo a ritagliarci del tempo durante la giornata.
Se l’allenamento della preghiera non è regolare noi viviamo, senza accorgercene, in un mondo di illusioni: siamo assorbiti sempre molto dai nostri pensieri, dal giudizio sugli altri, dalle difficoltà. È come se avessimo un freno a mano perennemente inserito. Senza del tempo per la nostra preghiera personale, senza del tempo per vivere la celebrazione della Messa, senza tempo per la meditazione della Parola o una breve preghiera di ringraziamento prima o dopo i pasti, il muscolo del cuore diventa debole, cominciamo a dimenticare che Dio è presente nel mondo e nella nostra vita.
L’esperienza di Federico, un giovane ministrante che ci ha scritto, ci dice invece che quando preghiamo al mattino, quando coltiviamo l’amicizia con Gesù, siamo consapevoli del momento presente, i tempi, i luoghi, le persone che incontriamo sono trasformati dalla luce di Dio.Quanto più preghiamo, quanto più alleniamo il cuore nel dialogo con Dio, tanto più cresce in noi quella forza interiore che ci spinge verso Colui che abbiamo visto splendere attraverso la natura, i momenti nel tempo, nelle persone e negli avvenimenti. 

Come affrontare le distrazioni?

«Da quando ho cominciato a trascorrere del tempo con Dio nella preghiera – scrive Luigi – ho scoperto una cosa interessante: mi accorgo meglio di quanto alle volte sia stanco o ansioso! Questo fa sì che io mi distragga o che non sempre riesca a vivere bene il mio tempo. E mi accorgo invece di quanto Gesù mi aiuti invece a togliere via questo inquinamento dell’anima…».
Mentre cerchiamo di stare con Dio ci ritroviamo impegnati a pensare a tutti i nostri progetti, quello che vogliamo o dobbiamo fare. Mille distrazioni si presentano proprio in quell’istante sulla nostra strada, sembra che la nostra testa sia piena di scimmie saltellanti su un albero di banane…
Diventiamo impazienti, come quando magari siamo con una persona e il nostro pensiero è per metà concentrato sul nostro cellulare nel caso arrivi l’atteso sms di qualche persona amica…! Se ci fosse un indicatore dell’impiego della batteria della nostra anima forse troveremmo scritto: 20% attimo presente, 40% preoccupazione di qualcos’altro da fare dopo, 40% passaggio continuo dal presente alla preoccupazione e viceversa. Uno spreco energetico non indifferente verrebbe da dire!
Questo ci può capitare anche durante il servizio nelle celebrazioni, e non ci aiuta a crescere in profondità e a diventare sempre più noi stessi.
Vogliamo continuare a disperdere gran parte del potenziale divino che Dio ha posto dentro di noi?
Penso proprio di no! Nel nostro allenamento dobbiamo tenere presente che non si può chiudere improvvisamente la porta di una casa che è sempre stata aperta a estranei e aspettarsi che nessuno bussi per entrarvi. Ma se siamo fedeli al tempo con Dio nella preghiera, giorno dopo giorno, tutta la nostra vita (spirito, anima, corpo) acquisterà un ritmo nuovo, il ritmo del dono!

Un metodo di allenamento contro le distrazioni?
Per vincere le scimmie saltellanti delle nostre distrazioni il modo migliore è focalizzare il nostro sguardo interiore su ciò che costituisce il centro del nostro tempo con Dio: il Vangelo del Giorno, il Padre Nostro, le Beatitudini, qualsiasi parola che provenga da Dio e che parli al cuore. Delicatamente focalizza i tuoi pensieri sulle parole che hai scelto. Quando sopraggiungono le distrazioni sorridi loro, lasciale passare, e ritorna su quelle parole che hai scelto. Queste parole che provengono da Dio hanno il potere di trasformare la tua vita interiore e di edificare in essa una casa nella quale Dio abita volentieri.

Non dimenticare però il tuo corpo! La celebrazione eucaristica ci allena già in questo: il corpo siede, sta in piedi, si inginocchia, si prostra alla presenza di Dio: questo perché quando il tuo corpo è coinvolto in un atteggiamento di venerazione e adorazione, anche se il tuo cuore non fosse ancora al massimo del suo allenamento interiore, sarà gradualmente aiutato ad andare sempre più in profondità nell’amicizia con Dio. 
Quando tutto il tuo essere è portato in questa corrente d’amore ti accorgerai che durante il giorno potrai seguire come un raggio di luce nel quale tu puoi fare la scelta giusta, amare nel modo giusto, vivere il presente nel migliore dei modi. E quando non ci riesci, quando qualcuno o una situazione ti ha oscurato o tu stesso senti il peso di qualcosa che non era amore, sai che puoi rimetterti subito in questo raggio di luce. Questo perché terminando il tempo della preghiera, lasciando il tuo luogo speciale per la preghiera, è come se rimani in preghiera durante tutto il giorno e in ogni momento, perché ricolmo della presenza di Dio.
Sì, forse non è una cosa semplice. Ma è pur sempre un allenamento! Ed esso corrisponde al tuo desiderio più profondo, desiderio che alle volte non ti accorgi nemmeno di avere, ma che è alla tua portata!