Il mese di maggio è un mese particolarmente dedicato a Maria: lei è il modello di ogni cristiano. In lei vediamo cosa significhi scoprire il progetto del Padre sulla nostra vita, come accoglierlo, scopriamo cosa significa fare spazio a Gesù nella nostra vita ma anche donarlo agli altri. Per questo in questo mese possiamo scoprire il valore della preghiera del Rosario insieme e da soli.
Immagina di essere seduto lungo la riva del mare. Sulla spiaggia non c’è nessuno. Di fronte a te l’orizzonte. Le onde vanno e vengono e scandiscono il silenzio. Dentro di te la pace e la serenità, mentre il cuore va al ritmo delle onde.
Ecco, la preghiera del Rosario è un pò come le onde del mare, smuove gli angoli remoti del cuore e ci aiuta attraverso il ritmo della preghiera e vedere il Vangelo e Gesù con gli occhi di Maria. Possiamo così entrare più in profondità nel mistero cristiano.
Abbiamo provato a chiedere ad alcuni ministranti come vivono loro la preghiera del Rosario
“Per me pregare il Rosario è importante – dice Mattia, un giovane universitario ministrante – mi dona pace. Ed è un impegno che con gioia mia assumo. Riesco a rivivere in qualche modo alcuni momenti significativi del Vangelo”.
Marco, un altro ministrante, invece ci dice che “per me la corona del Rosario non è un amuleto o un portafortuna come pensano alcuni che lo mettono in macchina o giusto così. Io la porto sempre con me. E ci sono momenti particolari in cui prego con il Rosario. Il succedersi dell’Ave Maria mi aiuta a distaccarmi dai miei problemi di ogni giorno e a vivere meglio ciò che faccio”.
Ludovico, invece ci dice: “capita che in parrocchia nei giorni festivi aiuti ad animare il Rosario nella mia parrocchia. Mi sembra un servizio utile anche quello. No, non è una cosa per vecchiette. Chi lo pensa è vecchio lui dentro.”
Cosa ci dice l’insegnamento della Chiesa?
“Il Rosario, se ben capito nella sua vera essenza e nelle sue varie forme, è una preghiera che lascia uno spazio illimitato alla creatività personale. La sequenza della Ave lascia una piena libertà di riflessioni semplici e profonde, dalle quali sgorgano infiniti modi di lode e di implorazione. La recita del Rosario esige un ritmo tranquillo e un indugio pensoso, che favoriscano la meditazione dei misteri della vita del Signore, visti attraverso il cuore di Colei che al Signore fu più vicina” (Paolo VI)
Giovanni Paolo II in una lettera dedicata proprio al Rosario dice alcune cose molto significative…. “Il Rosario è la mia preghiera prediletta. Preghiera meravigliosa! Meravigliosa nella sua semplicità e nella sua profondità. … il nostro cuore può racchiudere in queste decine del Rosario tutti i fatti che compongono la vita dell’individuo, della famiglia, della nazione, della Chiesa e dell’umanità. Così la semplice preghiera del Rosario batte il ritmo della vita umana” (n.2)*
“Ma il motivo più importante per riproporre con forza la pratica del Rosario è il fatto che esse costituisce un mezza validissimo per favorire tra i fedeli l’impegno dei contemplazione del mistero cristiano… il Rosario si pone nella migliore e più collaudata tradizione della contemplazione cristiana. (n. 5)
“Il Rosario è una preghiera spiccatamente contemplativa. Privato di questa dimensione, ne uscirebbe snaturato, come sottolineava Paolo VI: ” (n.12)