Il decalogo del  buon ministrante Approfondimenti e Formazione

Un decalogo per essere ministranti e chierichetti in gamba scritto dallo statunitense padre Dwight Lonecker:

1) Ricordati che… non sei necessario. Lo so, non sembra un grande punto di partenza… ma è vero: il sacerdote può fare da solo tutto quello che fai durante la Messa. Ciò significa che il tuo ruolo nella liturgia è più che un semplice “essere utile”. Leggi gli altri nove punti per capire bene cosa intendo.

2) Sei un testimone silenzioso. Arrivando in chiesa venti minuti prima dell’inizio della Messa, vestendo la tua piccola talare e preparando la celebrazione, stai dicendo a tutti: “È importante arrivare presto. È importante prepararsi per la Messa. È importante prendersi il tempo necessario”. Ricorda, qualsiasi cosa che fai è vista dagli altri, usa quindi grande attenzione e riverenza.

3) Le azioni dicono più delle parole. Devi presentarti vestito bene per la Messa. Non devi sfoggiare abiti eleganti, perché tanto la veste li coprirà, ma quello che la gente vede deve essere dignitoso. Indossa scarpe nere. Scarpe da ginnastica? Scarponcini da montagna? Calzature da spiaggia? Andiamo… vali molto di più! Nessun dettaglio del tuo aspetto deve attirare l’attenzione su di sé. Qualsiasi cosa che fai deve portare l’attenzione all’altare, non sul ministro dell’altare. Pettinati come si deve e pulisciti da quel che ti resta addosso della colazione…

4) Anche il linguaggio del corpo parla chiaro. Mentre ti prepari per la Messa muoviti un po’ più lentamente. Nella processione avanza in modo cadenzato. Viviamo in una vita sempre di corsa: per ascoltare Dio dobbiamo fare silenzio e per camminare al suo passo dobbiamo rallentare. Dio procede lentamente e tranquillamente, il suo è un cammino lungo. Mantieni quindi una postura distinta e muoviti con tranquillità. Non correre. Che tu lo creda o no, ciò aiuta le persone a mettersi nella giusta disposizione per l’adorazione.

5) La processione è più che un semplice entrare in chiesa. La processione è un’antica cerimonia religiosa in sé. Mentre entri in chiesa in processione guidi ognuno alla presenza di Dio. Questo richiama l’Antico Testamento, quando gli ebrei salivano in processione a Gerusalemme e al tempio di Dio. La processione è il tuo guidare il popolo di Dio attraverso la desolazione nella terra promessa. La processione è il trionfo del re che arriva nella sua città. La processione dovrebbe quindi essere fatta con dignità e solennità. Non affrettarti per raggiungere la tua postazione. Sii orgoglioso di essere un servo dell’altare del re! Quando porti la croce in testa alla processione, stai dicendo ai fedeli: “Guardate, siamo chiamati a portare la nostra croce e a seguire Cristo. Questo è lo stendardo della battaglia”. Porta quindi la croce solennemente come un soldato in parata.

6) Portare un libro o un cero ha un significato più profondo di quanto pensi. Porti le candele? Stai dicendo: “Tutti portiamo nei nostri cuori la luce di Cristo che abbiamo ricevuto nel Battesimo.  Siamo la luce nell’oscurità, le stelle luminose dell’universo”. Le candele accompagnano la croce e il Vangelo perché il Vangelo e la croce portano la luce al mondo. Porti il libro del Vangelo? Rappresenti gli apostoli che hanno portato la Parola di Dio al mondo. Ricordi anche a ognuno di noi che siamo chiamati a portare la buona novella dell’amore di Dio al mondo intero.

7) I ministranti sono come gli angeli davanti al trono. Al “Santo, Santo, Santo” devi inginocchiarti per la preghiera di consacrazione. A questo punto sei come uno degli angeli in adorazione di fronte al trono di Dio. Inchinati profondamente. Suona il campanello con cura e bellezza. Il modo con cui adori in questo momento della Messa parla ai cuori di tutti.

8) Servi all’altare con azioni rituali. Fai un inchino di fronte all’altare. Fai un piccolo inchino di fronte sacerdote e al diacono nei momenti richiesti. Questi piccoli gesti trasmettono ai fedeli una forma mentis rituale. Il rito trascende le nostre persone e ci rende più grandi delle nostre piccole vite quotidiane. Quando servi in questo modo aiuti le menti e i cuori di tutti a levarsi verso l’alto. Le tue azioni siano piene di dignità. Questo linguaggio visivo funziona anche se le persone non ne sono coscienti.

9) Sii orgoglioso di quello che fai. Sii fedele ai tuoi doveri perché Dio è fedele a te. Fai attenzione ai dettagli, perché Dio è nei dettagli. Trasforma le tue azioni in preghiere perché tutto può portare a Dio se lo permettiamo. Quello che stai facendo è un servizio a Dio e aprirà il tuo cuore e lo porterà vicino a lui anche se non te ne rendi conto. Se sei orgoglioso del tuo servizio ti sorprenderai nel renderti conto, man mano, come questa autostima si riflette in tutta la tua vita: dal tuo lavoro a scuola, al tuo impegno nello sport, alle tue amicizie.

10) Sei necessario. Avevo detto che non lo eri? In realtà volevo dire che tu sei molto più che necessario. Sei vitale, perché il tuo non è solamente un ruolo funzionale ma un ruolo simbolico e quello dei simboli è il linguaggio dell’adorazione. Le tue azioni a Messa sono simboliche molto più di quanto tu pensi e il modo in cui si svolge il tuo servizio può avvicinare gli altri Dio. Sei più che necessario, perché la bellezza è più che necessaria e quello che stai facendo è… bellissimo. C’è troppa poca bellezza del nostro mondo. Non sottovalutare la tua importanza!

 

Fonte:Il Timone

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