L’orazione dopo la comunione fa quasi da sintesi al senso della liturgia del giorno. Vogliamo soffermarci sulla benedizione.
Al termine delle celebrazione irrobustiti della presenza del Signore in mezzo a noi e in noi ci apprestiamo a ritornare alla vita di tutti giorni. In ogni circostanza ci rendiamo conto che per essere pienamente noi stessi, persone che irradiano luce e gioia, abbiamo sempre bisogno dell’aiuto di quel nostro Amico che, anche quando qualche volta non lo sentiamo, non ci lascia mai soli.
Questa presenza ci viene ricordata quando il sacerdote dice «Il Signore sia con voi». E proprio perché il Signore è Risorto ed è quindi presente, per mezzo dello Spirito, in maniera speciale «la Chiesa quando benedice, agisce su mandato del Signore risorto e in virtù del suo Spirito, da lui concesso come aiuto permanente. Essa loda Dio per i suoi doni. Invoca la sua benedizione sugli uomini e su ciò che essi creano e che serve loro»(Benedizionale).
La parola e il segno di benedizione allora vogliono mostrare una cosa: l’amore sollecito, premuroso e personale per ciascuno di Dio verso di noi e verso il mondo.