Beati gli invitati: introduzione al sussidio beati

Finalmente Domenica! Passiamo tutta la settimana a correre tra un impegno e l’altro e non vediamo l’ora di fermarci e riposare un pò nell’unico giorno dove nessuna attività o impegno è programmato: niente scuola, niente catechismo, niente acr, niente piscina, niente di niente. La Domenica sembra esserci proprio per questo: il giorno del relax totale. Così ci si può alzare tardi, fare tutto con comodo, avere un pò di tempo per sé, uscire con gli amici, vedere un film o leggere, stare con i propri parenti e…un attimo, non stiamo dimenticando qualcosa? I compiti? No, o forse non solo quelli. Sapresti dire già cosa non abbiamo considerato? Chi lo sa? Provi ad alzare la mano! Sai perché la Domenica si chiama proprio così? Strano eppure, a differenza degli altri giorni della settimana, i cui nomi traggono origine dai pianeti, non c’è nessun pianeta che si chiami domenica…e allora da dove ha origine questo nome?

nature-sky-sunset-manÈ proprio quello che cercheremo di scoprire per apprezzare maggiormente il valore di un giorno diverso dagli altri e quindi per viverlo meglio! Possiamo già anticipare che Domenica è la traduzione del latino “Dies Dominicum” che significa “Giorno del Signore”. C’è una storia molto importante che ha permesso di attribuire a questo giorno il nome tanto significativo di Giorno del Signore.

Dobbiamo tornare nel passato, al popolo Ebraico per sapere che nella settimana c’era un giorno importantissimo, più di tutti gli altri. Questo giorno era il Sabato, il settimo giorno che per un ebreo serviva per commemorare Dio nel suo riposo dalla creazione e l’uscita dall’Egitto. Gli Ebrei per rispettare questo giorno di riposo per uomini e animali avevano una disciplina molto rigida e vincolante, ma accadde un fatto che divenne ancor più sorprendente dei primi due avvenimenti appena citati. Questo avvenne in un giorno poco significativo inizialmente, chiamato semplicemente il primo giorno dopo il Sabato. Questo avvenimento fu così importante che da quel momento si ricordò quel giorno proprio per quello che accadde. Sai di cosa si tratta? Della Risurrezione di Gesù! Da allora quel “primo giorno dopo il Sabato” non si potè non ricordare come Domenica, Giorno del Signore RISORTO!

Già quando diciamo domenica, intendiamo allora riferirci al Signore, dire che è un giorno tutto per lui e non solo per noi e il nostro relax. A volte però questo non ci rende entusiasti. Allora è proprio questo che vogliamo scoprire insieme: quando andiamo al Signore, siamo beati! Beati perché invitati!

L’obiettivo del percorso annuale:

Riscoprire la gioia di accogliere l’invito a stare a cena con il Signore.

Chi rifiuterebbe un invito a cena? Forse qualcuno potrebbe avere valide alternative per la serata, ma se questo invito avesse qualcosa di speciale? Se l’invitante fosse speciale, tanto che stargli vicino sarebbe un grande onore?

Dietro un invito, c’è tanto da scoprire! Vogliamo approfondire proprio il senso e la beatitudine che si nasconde dietro questa grande affermazione: “Beati gli invitati alla cena del Signore!

Le tappe del percorso

Tema Obiettivo Brano biblico Periodo consigliato
L’invitante

 

Partecipare all’eucaristia come risposta a un invito

 

(1Gv 4,7-10)

 

Inizio del percorso
L’invito e la misericordia

 

Il significato profondo della celebrazione eucaristica

 

(Gv 3,16-21)

 

Novembre
La cena e il banchetto, i cibi

 

Il tesoro che ci è offerto nella partecipazione all’eucaristia (Is 25,1-9) Dicembre/Gennaio
Gli invitati, tutti? Allenarci a guardare la realtà con gli occhi di Dio (Lc 14,12-24)

 

Febbraio

(o tempo di Quaresima)

La risposta

 

Sviluppare la responsabilità come risposta all’amore di Dio per noi (Mt 22,1-14) Marzo/Aprile
Beati!!

 

Imparare a leggere i segni della beatitudine che Dio promette a ciascuno (Ap 19, 1.3-9) Maggio

 

Beati gli invitati è un sussidio per i gruppi ministranti in sei tappe formative

Editrice Effatà

Autore: V. Marinelli

Costo: 4,50 euro

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