Schema per il servizio alla Messa festiva Viviamo la Messa

Cose e luoghi da preparare: 

L’altare deve essere ricoperto da una tovaglia e vicino ad esso si pongano almeno due candelieri.

 Nel presbiterio:

– Vicino la sede del sacerdote: il messale e se necessario il libro dei canti.

– Sull’ambone: il lezionario.

– Sopra la credenza: il calice, il corporale, il purificatoio, la palla, la patena e le pissidi per la comunione del sacerdote, dei ministri, e del popolo. Le ampolline con vino e acqua a meno che queste cose non vengano portate dai fedeli all’offertorio. Inoltre il necessario per il lavaboo: brocca e manutergio.

In sacrestia:

– Per il sacerdote: camice, stola e casula

– Per il diacono: camice stola e dalmatica

– Per gli altri ministri: camice

 

Riti di introduzione

 In sacrestia i ministri del turibolo e la navetta si portano vicino il celebrante per l’infusione.

La processione di ingresso si snoda: il turibolo fumigante a destra e la navicella a sinistra, i candelieri con al centro la croce ed eventuali altri ministranti, poi il diacono che porta l’evangeliario, eventuali sacerdoti concelebranti e infine il sacerdote celebrante.

Giunti all’altare i ministri e i ministranti fanno l’inchino.

Il turibolo e la navetta si preparano alla destra dell’altare per l’incensazione, mentre la croce e i candelieri vengono posti o sull’altare o in un altro luogo appropriato. Gli altri ministri si portano al proprio posto. I concelebranti dopo l’inchino baciano l’altare e poi si recano ai propri posti.

Il diacono e il sacerdote baciano l’altare dopo aver fatto l’inchino. Se il diacono porta l’evangeliario lo depone sulla mensa prima di baciare l’altare. Il sacerdote ricevuto il turibolo dal cerimoniere incensa l’altare e la croce che è su di essa.

Alla sede proseguono i riti di introduzione con il segno di croce e il saluto del all’assemblea. Il messale è tenuto davanti al sacerdote. Dopo segue l’atto penitenziale e successivamente il gloria a Dio. La domenica al posto dell’atto penitenziale si può fare l’aspersione dell’acqua. Perciò occorre preparare un recipiente con l’acqua da benedire e l’aspersorio. Terminato il gloria il  sacerdote invita alla preghiera con la preghiera colletta.

Liturgia della parola

I lettori si recano all’ambone per  la proclamazione delle letture. Alla prima lettura ( tratta dall’antico testamento) segue un salmo e una seconda lettura( generalmente tratta da una lettera di Paolo apostolo) e il vangelo. Il salmo non deve essere sostituito da altri canti estranei al lezionario.

Durante il canto del salmo i ministri dei candelieri e del turibolo si recano in sacrestia per la processione al vangelo. All’inizio del canto dell’alleluia i ministri dei candelieri si pongono davanti a gradini dell’altare mentre i ministri del turibolo si recano alla sede per far infondere l’incenso poi si mettono davanti ai candelieri. Il diacono prende l’evangeliario e procede con il libro sollevato all’ambone. Si procede in questo modo: in candelieri che si metteranno a fianco all’ambone, i ministri del turibolo che resteranno vicino al diacono.

Il diacono arrivato all’ambone  saluta il popolo, annuncia il titolo del vangelo e ricevuto il turibolo dal cerimoniere incensa il libro. Dopo l’incensazione il cerimoniere riconsegna il turibolo ai ministri che resteranno all’ambone fino al termine della proclamazione.

Terminato il vangelo il diacono bacia l’evangeliario e lo lascia sul leggio. Poi i candelieri e i ministri del turibolo vanno al centro e fanno l’inchino all’altare. Il diacono va alla sede e i ministri dei candelieri( se ci stanno altri candelieri sull’altare) e del turibolo in sacrestia.

Dopo la  proclamazione del vangelo il celebrante tiene l’omelia o all’ambone o dalla sede.

Dopo segue la professione di fede e la preghiera universale, che possono essere proclamate dal diacono all’ambone.

Liturgia eucaristica e riti di conclusione

Al termine dell’omelia il cerimoniere manda in sacrestia i ministri del turibolo. Essi si portano al luogo dove sono preparate le offerte. Da qui si forma la processione offertoriale che partirà al termine dell’orazione delle preghiere dei fedeli. La processione offertoriale è formata da: i ministri del turibolo con il turibolo fumigante, i fedeli con il pane ed il vino ed eventuali fedeli con altre offerte. Come previsto dalle norme.

Appena la processione giunge al presbiterio i ministri del turibolo si fanno da parte per permettere ai fedeli di accedere al sacerdote. Il sacerdote può ricevere i doni o stando alla sede oppure portandosi davanti al presbiterio. Quando vengono presi il vino con il pane vengono sistemate sull’altare da alcuni ministranti, invece le altre offerte verranno disposte in un altro luogo adatto.

Dopo aver sistemato tutto il diacono porge al sacerdote la patena ed il calice che le presenta con una delle formule proposte dal messale. In assenza del diacono prepara l’altare con il vino ed il pane il sacerdote spostandosi sul lato e ritornando al centro dopo. Dopo la presentazione il calice viene coperto con la palla dal diacono o se questo manca dal sacerdote stesso.

Dopo la presentazione dei doni il sacerdote infonde l’incenso nel turibolo aiutato dal diacono. Il diacono prende il turibolo lo consegna al sacerdote che fa l’incensazione delle offerte, della croce, dell’altare, dei ministri, del popolo. Successivamente il diacono incensa prima il sacerdote e poi l’assemblea che si alza in piedi. Infine i ministri del turibolo ritornano in sacrestia. Quando il sacerdote viene incensato dopo due ministranti si avvicinano per il lavaboo.

Poi il sacerdote prosegue con l’orazione sulle offerte e la preghiera eucaristica. All’inizio della preghiera eucaristica il cerimoniere invita gli altri sacerdoti concelebranti ad avvicinarsi attorno all’altare. Si faccia in modo che ogni concelebrante abbia il testo della preghiera eucaristica che va distribuito durante il canto del Santo.  Se alla consacrazione si prevede l’uso del turibolo e delle torce i ministri si preparino in sacrestia dal prefazio. Ritorneranno in sacrestia all’acclamazione mistero della fede. Il sacerdote prosegue la preghiera con le braccia distese. Se vi sono concelebranti, essi interverranno al momento opportuno. Alla dossologia finale della preghiera dei eucaristica il diacono, stando accanto al sacerdote, scopre il calice e lo tiene sollevato mentre il sacerdote eleva la patena e l’ostia, finché il popolo acclama  Amen.

Dopo seguono i riti di comunione con la recita del  Padre nostro e l’embolismo Liberaci o Signore dopo il quale il popolo acclama: Tuo è il Regno.

Segue lo scambio di pace, quindi il sacerdote ad alta voce dice la preghiera: Signore Gesù Cristo, poi annuncia la pace dicendo: La pace del Signore sia sempre con voi , il popolo risponde : Con il tuo spirito , il sacerdote dice: Scambiatevi un segno di pace, tutti si danno un segno di pace vicendevolmente.

Dopo il sacerdote presenta ai fedeli l’ostia e successivamente si comunica. Quando il sacerdote va per distribuire la comunione un ministrante toglie dall’altare il messale e il leggio. Al termine delle comunioni il sacerdote ritorna all’altare e ripone nel tabernacolo l’eucaristia avanzata. Poi purifica le patene o le pissidi vuote con l’acqua presentatala  da un ministrante.

Dopo il sacerdote ritorna alla sede per un attimo di silenzio. Successivamente recita l’orazione e saluta il popolo con la benedizione.

Tutti gli altri ministri, terminata la benedizione, si dispongono ordinatamente per l’inchino al presbiterio e ritornano in sacrestia.


Percorsi formativi per i ministranti

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